In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e contro il femminicidio,
la Casa dei Diritti Sociali della Valle dell’Aniene e la Libera Università Igino Giordani presentano
DAL MITO DI MEDUSA AL CODICE ROSSO
Quasi tutti conoscono Medusa e anche se non conoscono i dettagli della sua storia di certo ricordano i capelli di serpenti e il suo sguardo crudele. Ma chi era Medusa? Cosa rappresenta? Medusa era originariamente una splendida fanciulla, la sua bellezza aveva attirato l’attenzione del dio del mare, Poseidone, che l’avrebbe violentata in un tempio sacro di Atena. Furiosa per la profanazione del suo tempio, Atena avrebbe trasformato Medusa in un mostro con la terribile capacità di pietrificare chiunque incrociasse il suo sguardo. Passando per tante interpretazioni nel corso della storia, il poeta romantico Percy B. Shelley scrisse un tributo a Medusa attaccando il patriarcato che aveva trasformato la giovane in un simbolo di terrore. Libera dall’occhio giudicante e svilente del maschilismo, Medusa poteva finalmente tornare a essere la fanciulla, affascinante e umana di prima dell’intervento di Atena.
In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, le volontarie della Casa dei Diritti Sociali della Valle dell’Aniene in collaborazione della Libera Università Igino Giordani e il gruppo della mamme del mondo Balakion, organizzano un evento partecipato che si terrà a partire dalle ore 16:00 presso la sala conferenze del palazzo del Seminario vescovile a Tivoli. L’incontro partirà da una riflessione sulla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e contro il femminicidio, sempre più al centro del dibattito pubblico, in una epoca che si professa civilizzata il fenomeno sta raggiungendo dimensioni sempre più ampie. I dati del 2022 dimostrano che i rapporti tra i sessi sembrano ancora una conquista lontana, un retaggio culturale pesante e duro da sconfiggere. Basti pensare che fino al 1981 la nostra legislazione ha mantenuto il delitto d’onore che prevedeva uno sconto di pena per il reo. Il termine “femminicidio” poi introdotto dalla stampa nel 2012, nelle norme è entrato solo l’anno successivo, quando l’Italia ha recepito anche la Convenzione di Istanbul del 2011 contro la violenza sulle donne intesa come violazione dei diritti umani e discriminazione di genere. Durante il pomeriggio si parlerà del mito di Medusa e dell’attuale simbolo del taglio dei capelli. Si parlerà della normativa Codice Rosso e delle Linee guida dei servizi sociali per gli interventi in favore delle donne vittime di violenza con una breve nota sull’aspetto psicologico.
Interverranno
- Antonella Pirolo e Lissette Cruz – L’importanza della giornata e la memoria delle sorelle Mirabal
- Valeria Roggi – Il mito di Medusa ieri oggi e domani
- Greta di Rollo – Il codice rosso
- Patricia Micozzi – L’assistenza dei Servizi Sociali alle donne vittime di violenza