LA VALLE DELL’INFERNO. Alla scoperta della bellezza nell’Orrido Tiburtino

Con questo volume Carlo Innocenti ci racconta le meraviglie e la storia di una parte della città di Tivoli che dalla grande Cascata e da Villa Gregoriana arriva sino alla Centrale idroelettrica dell’Acquoria. È quella parte di Tivoli che i poeti e i pittori nei secoli hanno descritto e raffigurato come “l’orrido tiburtino”.
Si intrecciano nel libro notizie di archeologia, degli aspetti idrogeologici del territorio, di storie e vicende degli uomini di altre epoche e le notizie del secolo scorso che riguardano lo sfruttamento delle acque dell’Aniene come energia da trasformare in energia elettrica.
È un suggestivo e interessante percorso nella valle oggi poco conosciuta e visitata ma che ha avuto una grande importanza per la vita della città. A seguire alcuni spunti tratti dall’introduzione.

Il fiume Aniene arrivato a Tivoli precipita nella valle sottostante percorrendo la sua gola naturale denominata “Valle dell’Inferno” che, da ponte Gregoriano, attraversa la villa Gregoriana passando per i varchi delle grotte di Nettuno e delle Sirene formati dall’azione erosiva delle acque. Dal 1835 dopo tanti eventi luttuosi e catastrofici, con il traforo del monte Catillo, il fiume fu deviato nel salto della Cascata Grande voluta da Gregorio XVI attraverso i Cunicoli che dal papa traggono il nome: il primo ed unico grande intervento idraulico realizzato nella città per arginare il progressivo dissesto idrogeologico in atto da secoli e narrato nei dettagli delle antiche cronache tiburtine che hanno permesso di conservarne memoria.(…)
Nel fondo di questo salto il corso dell’Aniene è ancora sbarrato da una diga tracimante, la Vescovali, dal nome del progettista che per primo ideò il sistema idraulico destinato all’utilizzo delle acque restituite dal complesso industriale di Tivoli già attivo alla fine del secolo XIX. Questo sbarramento devia le acque raccolte verso un canale artificiale scavato sulla sponda destra, utilizzato per far arrivare l’acqua fino alla centrale di Acquoria posta quasi allo sbocco della vallata. Dalla diga il fiume prosegue il suo corso naturale con ulteriori salti e rapide che complessivamente coprono un dislivello di circa 50 mt in una valle scavata dalle acque e con un percorso di quasi due chilometri, prima di distendersi per penetrare placidamente nell’Agro Romano.
(…)  Le acque, utilizzate nelle installazioni idroelettriche e dopo aver dato vita a paesaggi incantevoli ed aspri, si allontanano dal ponte dell’Acquoria verso la pianura romana, incontrando la nuova centrale idroelettrica di Ponte Lucano e formando il recente invaso denominato “lago di Favale”.
(…) Nel nostro itinerario noi risaliremo questa valle a cui accederemo dal Clivio Tiburtino il cui imbocco è nei pressi del Tempio della Tosse e, passando nel sito dell’Acquoria, con le numerose particolarità che lo circondano, entreremo nella strada della Montanara. Questa strada vicinale, risalendo il corso del fiume, percorre la Valle che nonostante sia molto vicina in linea d’aria all’abitato, costituisce un habitat naturale quasi unico, che negli ultimi tempi ha visto il proliferare di una fauna autoctona di tutto rilievo, favorita anche da un’attività agricola tradizionale, essenziale e scarsamente meccanizzata, destinata in gran parte all’autoconsumo familiare. Le sponde della valle sono scoscese.
(…) Non esageriamo nel dire che in questa vallata è visibile una storia della città di Tivoli di oltre tremila anni dei quali si possono individuare diversi resti. Forse con una piccola punta di nostalgia possiamo dare spazio al ricordo di quello che la natura, aiutata dall’uomo, riesce a far crescere in questa valle dove è possibile coltivare di tutto, ma dove alcuni prodotti riescono ad assumere una qualità eccellente, coadiuvati da un microclima particolare, determinato dalla posizione e dalla presenza dei salti dell’Aniene che cade dalla Grande Cascata e dalle Cascatelle, spargendo nella zona un pulviscolo umido che contribuisce allo sviluppo della vegetazione e delle coltivazioni. Nella seconda parte del volume ne ricorderemo alcune delle più significative, che non possiamo ignorare e che cominciano ad essere quasi sconosciute alle nuove generazioni, privandole di quei sapori e di quelle particolarità così diffuse ed apprezzate nel passato.

Carlo Innocenti

L’autore di questa pubblicazione, Carlo Innocenti, nasce a Tivoli nel 1947 da famiglia tiburtina e si diploma Perito Elettrotecnico nell’istituto A. Volta di Tivoli. Già studente universitario, inizia l’attività lavorativa nel 1968 alle dipendenze di ENEL Produzione, dove contribuisce sostanzialmente alla pubblicazione di monografie tecniche interne per l’azienda, tese ad incrementare la conoscenza degli impianti idroelettrici del Compartimento di Roma (regioni dell’Italia centrale). Fra queste anche quella concernente gli impianti sul fiume Aniene. Nel 1974 è a Tivoli nella centrale di Acquoria come responsabile delle centrali sull’Aniene dopo un periodo dedicato alla manutenzione degli impianti di produzione del Gruppo. In questo periodo acquisisce una conoscenza approfondita dei sistemi idraulici sul fiume Aniene con particolare riguardo a quello molto articolato di Tivoli. Dal 1991, è di nuovo a Roma, Terna SPA, nell’Unità Manutenzione dell’Italia centrale, curando, come responsabile, la ricostruzione delle stazioni ad Altissima Tensione. Lavori particolarmente complessi perché eseguiti su impianti in esercizio. Notevoli le esperienze maturate nella programmazione, nella attuazione lavori complessi e nel campo della sicurezza sul lavoro trattandosi di attività particolarmente dense di rischi. Nel 1998, le esperienze maturate nel campo operativo, lo fanno confluire nell’unità centrale di Ingegneria di Terna S.P.A. dove, come referente nazionale di apparecchiature in Alta Tensione, partecipa a comitati CEI ed all’accreditamento tecnico nazionale di fabbriche elettromeccaniche situate all’estero. Appena maturati i termini di legge per la quiescenza, orgoglioso della sua città, torna a occuparsi del territorio tiburtino e a dedicarsi al campo idroelettrico, all’archeologia industriale locale e alle bellezze naturali legate al fiume e ai monti dell’intera Valle Aniene. Nel 2015 entra nel campo associativo di volontariato con l’Associazione culturale AUREA, contribuisce alla creazione di V.A.R.A. e alla progettazione del “Cammino dell’Aniene”; promuovendo e realizzando il progetto condiviso per la pista ciclabile Ponte Mammolo (Roma) – Villa d’Este (Tivoli), oggi all’attenzione programmatica degli enti sovra comunali. Nel 2020 realizza la nascita del Nuovo Comitato di Quartiere Empolitano e stimola l’attenzione delle istituzioni locali (di cui è consulente volontario per le problematiche inerenti le acque a Tivoli e dell’Aniene) e dei cittadini verso la formazione, nel bacino S. Giovanni, di un parco fluviale pubblicamente usufruibile ed inizia la costruzione del “Sentiero degli Acquedotti” con l’intento di collegare Villa Gregoriana di Tivoli con i ruderi degli acquedotti romani del Quartiere Arci tramite un percorso pedonale sulle sponde del bacino e del fiume. La nascita di quest’opera scritta prosegue nell’azione di promozione territoriale intrapresa. In essa, riferendosi a una zona poco conosciuta di Tivoli, l’autore ha voluto condensare alcune sue esperienze e conoscenze personali, acquisite nell’arco di una vita intera, integrate nel pianeta infinito di internet, e negli archivi storici di Enel S.p.A. e in quelli pubblici. Da sottolineare come quest’opera sia corredata da molte foto e grafici realizzati perlopiù dall’autore stesso (se non diversamente segnalato nelle didascalie). Consapevole e convinto che Tivoli ha tutte le carte in regola per diventare una vera ed attraente realtà turistica, ha deciso di realizzare questo modesto contributo affinché queste conoscenze non vengano disperse e dimenticate.