La “pillola” di questa sera vuole essere un omaggio a Francisco Goya e Ludwig van Beethoven, un pittore e un compositore accumunati dalla necessità di dover affrontare un difficile ostacolo proprio nel momento di maggiore gloria artistica. Entrambi colpiti da morbi che li hanno privati dell’udito, sono stati in grado trasformare tale condizione in un motivo di ispirazione e rinnovamento per la propria produzione artistica. L’intervento che vi proponiamo rappresenta un tentativo di creare un dialogo tra l’opera di Francisco Goya e i componimenti di Ludwig van Beethoven, un parallelo tra arte e musica reso possibile attraverso il proficuo confronto tra un maestro di musica (Yari Biferale) e una storica dell’arte (Valeria Roggi) che hanno curato e selezionato i materiali presenti in questa pagina, utili a evidenziare contrasti e affinità tra i due artisti. Il paragone tra l’esperienza di Goya e quella di Ludwig van Beethoven è stato tracciato da Jean Starobinski che ha messo in relazione i loro profili non solo per la sordità – comparsa per entrambi intorno al 1793 – ma anche per la straordinaria trasformazione stilistica intervenuta nei decenni successivi al presentarsi del distrubo. Questi due artisti chiusi nella solitudine sviluppano un mondo autonomo, con strumenti che l’immaginazione, la volontà e una sorta di furore inventivo non cessano di arricchire e di modificare, al di là di ogni linguaggio preesistente.
Kreutzer (1803)
Quartetto per archi n. 7 (1806)
Sinfonia n. 5 (1808)
I fantasmi (1808)
Imperatore (1809)
Il confronto tra le opere di Goya e i componimenti di Beethoven è affidato alle parole, alle immagini e alla musica allo scopo di creare un’esperienza sinestetica che vi permetterà di conoscere meglio questi due grandi artisti. Per intraprendere tale percorso potrete leggere (selezionando il nome dell’artista e cliccando sull’immagine) i due articoli realizzati da Valeria Roggi, che ha curato la ricerca su Goya, e Yari Biferale, che si è dedicato invece l’indagine su Beethoven. Al testo scritto abbiamo voluto unire le emozioni del cinema e dei concerti. Per questo motivo nelle colonne laterali trovate brani, selezionati dal M° Yari Biferale, che ripercorrono cronologicamente lo sviluppo artistico di Beethoven negli anni che seguono la presa di coscienza della condizione di sordità. Il grande riquadro centrale vi permetterà – attraverso le immagini tratte dal film Goya en Burdeos – di vivere “gli incubi” che guidano Goya nel dar forma alle pinturas negras, quando sordo e ormai anziano si rifugerà nella sua quinta lungo le rive del Manzanarre.