Ideato e progettato dal Circolo dei Libernauti e dal Consiglio direttivo della LUIG – Libera Università Igino Giordani, SeminarLibri raggiungerà nel 2021 la sua VI edizione. Dal 17 al 19 settembre 2021 si renderà omaggio – nel settecentenario della morte – a Dante Alighieri quale “autore universale” in grado di rivolgersi e ispirare non solo la propria generazione ma l’umanità intera, dal Medioevo fino all’età contemporanea. L’iniziativa è stata valutata positivamente dal Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e per tanto ha ottenuto la concessione del patrocinio da parte del MiBACT.
La terzina citata fa parte del XXVI canto dell’Inferno e chiude il discorso che Ulisse rivolge ai suoi compagni per spronarli a continuare il loro viaggio oltre le colonne d’Ercole, confine ultimo del mondo allora conosciuto. Ulisse per Dante è di certo un peccatore ma incarna anche la figura
dell’uomo che, dotato di insaziabile curiosità e abilità di linguaggio, dedica la propria esistenza alla conoscenza. Proprio il valore della conoscenza e l’importanza della diffusione del sapere saranno i temi scelti per delineare il fil rouge della VI edizione di SeminarLibri.
La trama di questa edizione vorrà guidare il visitatore nella scoperta di Dante Alighieri, in qualità di uomo e poeta, attraverso la riflessione sulle sue opere, nel tentativo di far conoscere i temi trattati nei suoi testi – la Divina Commedia tra tutti – e le personalità legate alla diffusione del suo pensiero. Il “racconto” di SeminarLibri si articolerà in tre settori tematici interdisciplinari animati da collaborazioni di grande interesse e un approccio sempre all’avanguardia verso il mondo della cultura contribuiranno ad arricchire il ruolo degli ormai “storici” protagonisti della manifestazione: i libri e la lettura.
La cultura, le credenze, le convinzioni del Medioevo si riflettono nelle opere del Sommo Poeta. Le iniziative proposte in questa sezione avranno lo scopo di raccontare l’uomo e l’epoca in cui è vissuto attraverso riflessioni sulla sua vita e sulla sua opera. Verrà descritto Dante in qualità di “padre” della lingua italiana e dell’idea stessa di Italia, poiché la Commedia può considerarsi il modello linguistico per eccellenza di un lessico unitario, che supera i limiti delle parlate municipali. Attraverso un ciclo di incontri rivolti soprattutto alle scuole verrà analizzata la vita di Dante, in particolare i viaggi a cui la sua condizione di esule lo ha costretto; verrà descritto il “mondo” che ha ispirato i suoi scritti; verranno presentate le figure, soprattutto femminili, che hanno segnato la sua vita.
Scrivendo la sua Commedia Dante ha osato il viaggio più ardito, quello nell’aldilà. Un viaggio ultraterreno che rispecchia però la condizione di chi vive nell’aldiquà; i personaggi che abitano il racconto dantesco e le vicende che essi raccontano sono infatti reali e collegati al nostro mondo attraverso continui ponti narrativi che artisti e intellettuali di ogni tempo hanno recuperato rendendo l’opera di Dante immortale. Le iniziative proposte in questa sezione sono pensate per raccontare e presentare le opere musicali, artistiche e letterarie ispirate alla Divina Commedia attraverso mostre, performance teatrali, concerti e reading. Il “viaggio” di Dante e della sua Divina Commedia passa anche per Tivoli. Ampio spazio verrà dato ampio al racconto della figura di Giorgio Petrocchi, critico letterario e filologo tiburtino oltreché membro del comitato direttivo dell’Enciclopedia Dantesca, e alla musica di Franz Liszt, pianista e compositore che spesso soggiornò a Villa d’Este, autore della sinfonia corale Dante-Symphonie. Il percorso musicale e letterario che parte dalla Divina Commedia attraverserà anche la letteratura moderna attraverso “L’antologia di Spoon River” di E. L. Masters e fino ad arrivare alla poesia in musica di De Andrè.
Dante è un uomo del Medioevo, espone dottrine, idee filosofiche, scienza del suo tempo eppure l’attualità della Divina Commedia è innegabile. Dante è attuale perché è eterno, fuori dal tempo: egli racconta l’essenza dell’uomo che è sempre la stessa, non muta. È Dante stesso a dire che lo scopo per cui ha scritto la Commedia è «togliere i viventi in questa vita dallo stato di miseria e condurli allo stato della felicità» (Epistola XIII a Cangrande della Scala); egli traccia quindi il cammino che conduce l’uomo alla conoscenza di se stesso senza la quale non vi può essere vera felicità ed è in questa volontà che risiede lo straordinario valore culturale nella modernità del pensiero dell’Alighieri. Questa sezione è dedicata agli artisti e agli intellettuali del nostro tempo ai quali verrà data la possibilità di “raccontare” il loro Dante; ampio spazio verrà dato agli studenti degli istituti scolastici tiburtini che contribuiranno ad alimentare la narrazione dantesca attraverso la partecipazione a progetti e iniziative promosse in collaborazione con la LUIG.