“Attraverso le asperità si arriva alle stelle”: il motto latino esprime l’importanza che il riuscire a superare le difficoltà ha nel forgiare il carattere di un essere umano. Vivere esperienze “difficili” può addirittura diventare un mezzo per l’arricchimento completo e catartico della persona; un modo per sapersi rigenerare e reinventare, potenziando la propria autostima e credendo fortemente nelle proprie capacità, fino a realizzare una nuova visione di sé stessi.
Nella “pillola” pubblicata alcuni giorni fa abbiamo approfondito la vita di Louis Armstrong, oggi conosceremo meglio Ella Fitzgerald. Sia Ella che Louis, infatti, attraversarono in gioventù delle difficili esperienze, difficoltà che seppero trasformare in sensibilità e profonda umanità dando un inestimabile valore alle loro vite. Rimasta orfana a quattordici anni, passa l’infanzia tra orfanotrofi e quartieri malfamati di New York. Debutta giovanissima nel 1934 all’Apollo Theater di Harlem. L’occasione è una delle famose Amateur Nights, le serate dedicate agli artisti dilettanti. La giovane si presenta come ballerina, ma una crisi di nervi le impedisce qualunque movimento. Su incitamento del presentatore decide comunque di salire sul palco e comincia a cantare. Nonostante l’insicurezza vince il primo premio: da qui inizia una carriera straordinaria che la porterà a essere “eletta” First lady of song.
Ella and Louis (full album)
A tisket a tasket
Ella and Louis • Summertime
La “pillola” che vi proponiamo oggi è stata curata dal M° Yari Biferale, nostro docente di Chitarra e di Storia della musica, ed è la seconda parte di un progetto dedicata a Louis Armstrong ed Ella Fitzgerald. L’articolo presentato alcuni giorni fa raccontava le vicende di Louis Armstrong, oggi ci concentriamo invece su Ella Fitzgerald, considerata una delle migliori e più influenti cantanti jazz della storia. Come di consueto si consiglia l’ascolto dei brani suggeriti che renderemo ancora più speciale la lettura.
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