Il 17 gennaio si festeggia la festa di Sant’Antonio Abate, che da tradizione apre le porte al Carnevale, periodo di divertimenti, travestimenti e tanti deliziosi dolci.
Anche a Tivoli le festività del Carnevale venivano aperte nella nottata che precede la festa di S. Antonio. A dare inizio alla festa erano solitamente le gghiogghiare, le giovani raccoglitrici delle olive, che stazionavano a Tivoli e nelle campagne limitrofe, ingaggiate dai grandi proprietari terrieri della nostra città per il solo periodo della raccolta. Queste giovani, organizzate in gruppi, giravano lungo le vie cittadine in piena notte cantando stornelli in dialetto e accompagnandosi con il tamburello, strumento antichissimo. Al corteo si univano poi gli abitanti della zona per festeggiare insieme l’inizio del Carnevale. Giunti nella chiesetta di S. Antonio, in via Maggiore, si assisteva quindi alla santa Messa che aveva inizio prima dell’alba per consentire a coloro che dovevano recarsi a lavorare a piedi lontano dalla città di potervi partecipare. Finita la funzione religiosa la famiglia Mariotti, custode della chiesa, offriva a tutti i partecipanti castagnole, ciambelle e altri dolci, oltre a caffè, latte e cioccolato. Questa tradizione si è trasmessa fino ai nostri giorni. Nel pomeriggio poi, al rientro dai campi e dal lavoro, aveva luogo la consueta benedizione degli animali, specialmente asini e cavalli, bardati a festa con sonagliere e campanelli.
Il 17 gennaio è anche la data scelta per celebrare la “Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue Locali”, istituita su iniziativa dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia. Da tempo la Libera Università Igino Giordani opera per la tutela e la valorizzazione del dialetto tiburtino con un circolo dedicato, curato dal prof. Franco Sciarretta, e tante iniziative sul tema. Proprio uno di questi eventi, organizzato nel 2019, è stato ricordato Antonio Ruta Amodio, artista dai molteplici interessi, cultore e appassionato del dialetto. In questa giornata così speciale vi proponiamo la lettura di un suo racconto dedicato proprio al Carnevale.