È andata molto bene la serata di sabato 16 gennaio 2016 alla Luig di Villa Adriana con la proiezione del film – Documentario di Thomas Torelli e del dibattito che ne è seguito. Un pubblico interessato e attento ha riempito tutti i posti a sedere dell’aula magna della scuola media per seguire la proiezione che è durata più di un’ora e ha partecipato al dibattito con il regista Thomas Torelli e la partecipazione di Massimiliano Iannilli, Socio Fondatore della LUIG, Ilaria Morini, Rettore della LUIG, Andrea Cirelli (Psicologia delle immagini), Massimo Vidmar (Training motivazionale) e Francesco Raso (Arte del Mediare).
Congratulazioni agli organizzatori: Mario Marino, Agronomo,Technical Officer – FAO, L’Associazione Libera Università Igino Giordani, Federica Pagnottella Office Assistant – FAO e il Centro Olistico Vegan Energia e Materia di Giardini di Corcolle, e al Presidente Luciano Gozzi della LUIG (Libera Università Igino Giordani).
I temi trattati e i protagonisti sono riassunti nei testi della locandina che pubblichiamo a seguire.
L’umanità sta attraversando un periodo di “crisi” profonda in cui cresce il desiderio di vedere dei cambiamenti nel mondo. Siamo pronti? Ci piace il mondo in cui viviamo oggi? Quali sono le sue contraddizioni? Come possiamo migliorare? Siamo sicuri che siamo il popolo più evoluto che sia mai vissuto su questa terra? Esiste una relazione tra ciò che ci accade e quello che pensiamo? Se è così, possiamo modellare la realtà e farla funzionare a nostro favore? Che tipo di mondo vorresti?
Un altro mondo vuole essere un documentario illuminante e rivelatore, che si occupa di grandi questioni legate al nostro futuro possibile. A partire dal presente, l’analisi va indietro nel tempo alla ricerca di civiltà come i Maya e i nativi americani che si sono sviluppate in modo diverso ma dalle quali abbiamo molto da imparare; società sterminate da noi in nome dello “sviluppo” e della “modernizzazione”, ma che oggi vengono prese da esempio per insegnarci molto su noi stessi, sul nostro presente e sul futuro che ci stiamo costruendo.
Il documentario propone interviste con scienziati, studiosi e ricercatori di importanti università e istituzioni in Europa, Giappone, Messico e Stati Uniti. Il regista e produttore italiano Thomas Torelli e il suo team hanno avuto l’opportunità e l’onore di coinvolgere personalità importanti come Masaru Emoto, ricercatore giapponese di fama internazionale, il fisico quantistico Vittorio Marchi e il fisico Emilio Del Giudice, oltre ad altri autorevoli scrittori, fisici, medici e filosofi.
Un altro mondo è un prodotto indipendente e come tale sta sfruttando il potere della rete per diffondere il progetto ed i suoi messaggi. Uno degli obiettivi centrali del documentario è che le persone diventino più consapevoli del proprio potere come co-creatori della realtà.
Grazie all’impegno delle Associazioni e alla volontà di molti privati, il film è già stato proiettato in Italia in più di 300 sale.
“Questo documentario nasce con l’idea e se vogliamo con l’ambizione di provare a raccontare un cambiamento che volenti o nolenti, e che ci si creda o no, il mondo si sta preparando ad affrontare. Un cambiamento nelle coscienze, nei costumi, e nel modo di vedere le cose. In sostanza, una diversa consapevolezza di noi stessi”. Thomas Torelli
NOTE SULL’AUTORE:
Thomas Torelli è un regista e autore con base a Roma. Il suo documentario “ZERO: Inchiesta sull’11 settembre”, è stato uno dei documentari italiani più visti all’estero. Ha prodotto ed è autore di 7 documentari, tra cui “Sangue e Cemento”, nominato ai Nastri d’Argento come miglior documentario dell’anno. Ha recentemente completato “Un altro mondo”, distribuito in Italia con più di 300 proiezioni e venduto in più di 17 000 copie dvd. Sta ora lavorando su “Food ReLOVution”: un nuovo progetto sulla consapevolezza alimentare.
CON LA PARTECIPAZIONE DI:
ENZO BRASCHI si è laureato in Filosofia con una tesi sulla spiritualità dei Nativi americani delle Grandi Pianure. Autore Il Popolo del Grande Spirito e La Conoscenza Segreta degli Indiani d’America tra gli altri. A partire dal 2000 si produce in un’assidua attività di conferenze e conduttore di seminari sulla cultura dei Nativi americani sia nel nostro Paese sia all’estero.
GIORGIO CERQUETTI si è laureato in Filosofia con una tesi su Hegel e la filosofia indiana. Vive tra l’Italia, gli Stati Uniti, l’Africa e l’India, dove ha potuto approfondire la conoscenza del sanscrito, dello Yoga e della meditazione. Da più di 40 anni pratica ed insegna l’autoguarigione psicosomatica, lo Yoga Tantrico, la meditazione, la scienza della reincarnazione e il potere della mente positiva. Nel 1994, in California, ha fondato Vegetarians International, un’organizzazione non-profit che promuove i benefici di una alimentazione nonviolenta. Ha pubblicato, tra gli altri, La rivoluzione vegetariana, La prossima vita e Saggezza senza tempo.
MASSIMO CORBUCCI si è laureato in Fisica e in Medicina e Chirurgia all’Università “La
Sapienza”. Ha collaborato con il GSI di Darmstadt ed è il fisico che ha proposto una teoria alternativa al “meccanismo di Peter Higgs” nel conferimento della MASSA alle particelle. È autoremdella Nuova Tavola Periodica dei 112 elementi chimici e della teoria del Vuoto Quantomeccanico. Autore di Alla Scoperta della Particella di Dio e di varie pubblicazioni di fisica nucleare.
RAINBOW EAGLE è un Nativo Americano di discendenza Okla-Choctaw. È un Custode della Saggezza e Maestro onorato con la responsabilità del antico Scudo di Pace del Settimo Fuoco. Autore di Native American Spirituality: A Walk in the Woods, The Universal Peace Shield of Truths: Ancient American Indian Peace Shield Teachings e di The Ancient Roots of Christianity: A Native American’s Look Through Christianity.
ANTONIO GIACCHETTI Avvocato ed esperto di civiltà Maya e di “cicli del tempo”. Ha tradotto Il Fattore Maya, il bestseller internazionale del maggior esperto internazionale sul calendario Maya il Dott. José Argüelles, Ph.D. È il coordinatore nazionale del PAN italiano (Planet Art Network).
NITAMO MONTECUCCO Direttore dell’Accademia Olistica. Medico esperto in psicosomatica e ricercatore in neuropsicologia degli stati di coscienza. Insegna medicina olistica presso il Centro di Ricerca sulle Medicine Naturali dell’Università di Milano, associato all’OMS. Insegna Sviluppo del potenziale umano presso l’Università di Siena. Presidente del Club di Budapest Italia. Inventore dell’elettroencefalografo “Brain Olotester” e ricercatore sulla neurofisiologia della salute globale e della meditazione. È autore di I creativi culturali. Persone nuove e nuove idee per un mondo migliore, Psicosomatica olistica, e Cyber. La visione olistica.
SUBCOYOTE ALBERTO RUZ Originario del Messico, il suo lavoro è dedicato alla ecologia sociale, bioregionalismo e alla sostenibilità ambientale. È fondatore delle comunità di Huehuecoyotl, il primo ecovillaggio del Messico, e la Carovana Arcobaleno per la Pace. Il “Subcoyote Alberto” e autore di Rainbow Nation without Borders: Toward an Ecotopian Millennium, e Warriors of the Rainbow. È figlio dell’archeologo Ruz Lhuillier, noto scopritore della tomba reale di Pakal di Palenque.
DON LUIS NAH Insegnante e sacerdote Maya.
WESTIN LUKE PENUMA Nativo americano, membro della tribù degli Hopi dell’Arizona.
PER INFORMAZIONI SUL FILM
Website▸ www.unaltromondo.net
Facebook ▸ https://www.facebook.com/anotherworldfilm
Twitter▸ @UnAltroMondoT
Email (per organizzare una proiezione)▸ proiezioni.unaltromondo@gmail.com
Un altro mondo
Sinossi
L’umanità sta attraversando un periodo di “crisi” profonda in cui cresce il desiderio di vedere dei cambiamenti nel mondo. Siamo pronti? Ci piace il mondo in cui viviamo oggi? Quali sono le sue contraddizioni? Come possiamo migliorare? Siamo sicuri che siamo il popolo più evoluto che sia mai vissuto su questa terra? Esiste una relazione tra ciò che ci accade e quello che pensiamo? Se è così, possiamo modellare la realtà e farla funzionare a nostro favore? Che tipo di mondo vorresti?
Un Altro Mondo vuole essere un documentario illuminante e rivelatore, che si occupa di grandi questioni legate al nostro futuro possibile. A partire dal presente, l’analisi va indietro nel tempo alla ricerca di civiltà come i Maya e i nativi americani che si sono sviluppate in modo diverso ma dalle quali abbiamo molto da imparare; società sterminate da noi in nome dello “sviluppo” e della “modernizzazione”, ma che oggi vengono prese da esempio per insegnarci molto su noi stessi, sul nostro presente e sul futuro che ci stiamo costruendo.
Questi antichi popoli, anche se a migliaia di chilometri di distanza e in momenti diversi della storia, sono simili non solo nel loro modo di rapportarsi con la natura, con l’altro e con il cosmo, ma soprattutto perché la loro visione del mondo “illuminata” anticipa ciò che alcuni scienziati contemporanei hanno a lungo sostenuto: tutto è vivo e interconnesso. I Maya si salutavano l’un l’altro con il detto tradizionale “In Lak’ech”, che significa “Io sono un altro te stesso” o “Io sono te, tu sei me”.
Oggi, la scienza moderna e la fisica quantistica hanno confermato che, in effetti, tutto nell’universo è energia e che non vi è separazione tra l’osservatore e ciò che viene osservato. Tutto è collegato, tutto è vivo e quindi tutto vibra. L’acqua, esposta a stimoli diversi, come le emozioni umane, le parole o anche la musica, risponde alle vibrazioni, si trasforma e comunica formando bellissimi cristalli (dalla ricerca del Dr. Masaru Emoto, il ricercatore giapponese che abbiamo avuto onore di intervistare nel suo ufficio a Tokyo).
Una verità sorprendente che rivela la nostra naturale capacità di modellare la realtà. L’universo ed i principi scientifici della fisica quantistica affermano che l’uomo è una creatura perfetta che potrebbe essere andato fuori strada a causa di uno stile di vita imposto da un sistema di valori che in realtà non gli appartiene. Capire come e perché questo è accaduto e che cosa possiamo fare a questo proposito è l’idea che si nasconde dietro il nostro documentario. Forse ora, travolti da questa crisi finanziaria e sociale globale senza precedenti, ci stiamo muovendo in una direzione diversa. I venti del cambiamento sono su di noi e una nuova Era di consapevolezza deve iniziare. È come se l’uomo finalmente risvegliasse la sua vera identità, la sua naturale capacità di creare la propria realtà, abbandonando lentamente il dualismo mente-corpo che caratterizza gran parte del pensiero moderno. Questa nuova umanità cosciente sta finalmente mettendo in discussione l’idea di sviluppo, l‘idea che i progressi della tecnologia, della scienza e l’organizzazione sociale producano automaticamente un miglioramento della nostra condizione. Questa frattura ci sta facendo riscoprire le nostre origini ancestrali e antichi sentimenti, dove la felicità non è associata alla materia ma allo spirito. È tempo per noi di “vivere” questa consapevolezza, come i nostri antenati hanno fatto tanti anni fa. Il momento è arrivato, Un Altro Mondo è possibile.
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UN ALTRO MONDO è un documentario che propone un inedito modo di interpretare la realtà per stimolare una diversa presa di coscienza del mondo nelle generazioni future. Il film documentario propone una riflessione sull’interconnessione esistente tra uomo e universo, legame che troppo spesso gli uomini dimenticano di avere. Chi siamo realmente, quale posto abbiamo nell’universo, un viaggio alla scoperta delle conoscenze di antichi uomini tribali, tra fisica quantistica e credenze per sfidare la visione moderna del mondo, girato dal premiato regista Thomas Torelli (produttore e autore di ‘Zero: Inchiesta sull’11 settembre’, regista e autore di ‘Sangue e Cemento’).
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Sono stato ieri alla proiezione del film-documentario “Un altro mondo” del regista Thomas Torelli. Che dire? In una parola: bellissimo. In più parole: difficile da raccontare perchè, come ha detto il regista, quello che volevo dire non si poteva dire con le parole, ma solo attraverso la narrazione creativa e multimediale di parole, immagini, suoni e narrazione come si fa nei film.
“Sì ma di cosa parla?” direte voi. Attraverso interviste a numerosi scienziati, filosofi, leader spirituali, si riesce a vedere la bellezza dell’UNO: non siamo separati, e Scienza e Fede dicono la stessa cosa: siamo tutti collegati ed interconnessi, e non esiste il nemico, non esiste addirittura neanche l’altro, il separato da me: siamo un tutt’uno, addirittura anche con le stelle e i granelli di sabbia, e solo se capiamo questo, e lo teniamo sempre presente e pensiamo e agiamo in questa direzione, possiamo vivere nella piena pace e felicità.
In una parola, come nelle parole finali del fisico Marchi, “l’Amore è tutto”.
Grazie all’amico Silvano Scapin, di Belvedere di Tezze (PD), per l’assiduo lavoro di organizzazione e promozione che sta portando avanti da tempo. Grazie al regista Thomas che, come lui stesso ha detto, “ha messo il cuore prima del portafoglio” nelle sue scelte di vita. Persone così ti riconciliano con l’umanità e con questo mondo.
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L’uomo e la Natura. Un rapporto imprescindibile che lega i due mondi ad un cordone primordiale del quale nessuno dei due è in grado di tagliare la propria parte. Il genere umano è stato coccolato dalla Natura la quale si è presa cura delle prime società della storia, nutrendo e proteggendo i primitivi. Ma ciò che la Natura offre di sé, a volte finisce per far male ed uccidere l’individuo che non la conosce affondo. Ci sono credenze secondo le quali ogni cosa a questo mondo è animata, ogni cosa va capita e considerata eguale al genere umano. L’uomo però con il passare del tempo ha volutamente perso questo rapporto madre-figlio, portando avanti un progresso tecnologico che non tiene conto dell’ambiente che lo circonda, ma che anzi viene usato solo come decorazione artistica. Oggi parliamo tanto di scioglimento dei ghiacciai, oggi siamo costretti a firmare protocolli contro le emissioni atmosferiche, oggi per costruire strutture per le Olimpiadi deforestiamo la Foresta Amazzonica, oggi la lista delle azioni che compiamo contro la natura per l’evoluzione della nostra specie è infinita e non è questo il luogo per parlarne.
Another World – Un altro mondo, è il documentario di Thomas Torelli che attraverso interviste mirate a scienziati, giornalisti, medici, filosofi, scrittori, ricercatori, avvocati, nativi americani e maestri Maya, vuole riscoprire un rapporto che si è perso nel tempo, ma che probabilmente dava la possibilità di vivere una vita più serena e in armonia cosmica. I nativi americani ed i Maya vengono presi come esempi per contrapporre l’odierno vivere fatto di caoticità, fretta, fugacità. In un mondo come il nostro sempre collegato con qualcosa e sempre alla rincorsa di qualcuno non riusciamo più a vivere il presente con le sue sfumature, non riusciamo a godere di una situazione certa che è l’unica la quale siamo in grado di condizionare. Suggestiva a tal proposito una riflessione avanzata nel documentario: “present”, in inglese, vuole dire presente e regalo; il presente è appunto un regalo, dobbiamo essere in grado di sfruttarne la sua utilità.
Another World vuole andare alla parare allo spirito secondo il quale dobbiamo credere che Un altro mondo è possibile, che possiamo tornare a vivere usando tutti e 5 i sensi anche in una società globalizzata come la nostra: bisogna affidarsi ad essi per trascorrere un’esistenza realmente vissuta. Che senso ha altrimenti vivere, se non ci accorgiamo neanche per cosa stiamo vivendo?
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La parola Olistico deriva dal greco “olos” che letteralmente significa “Tutto o il Tutto”. L’aggettivo Olistico è riferito: all’attitudine di considerare l’aspetto fisico, mentale e spirituale dei fenomeni come un tutt’uno, alla visione dell’Universo, della Terra, della Natura, dell’Individuo, della Vita e della sua salute in senso globale e di interrelazione continua, dove tutto avviene contemporaneamente e interagisce in un’unica Armonia. Si basa su un’unica visione complessiva, che non è scomposto in più parti.
La medicina naturale olistica considera la persona come un tutt’uno armonico, in cui ogni parte è in relazione con l’altra: Armonia del corpo e della mente.
Il termine Weltanschauung appartiene alla lingua tedesca (pronuncia /ˈvɛlt.anˌʃaʊ.ʊŋ/) ed esprime un concetto fondamentale nella filosofia ed epistemologia tedesca, spesso applicato in vari altri campi, in primis nella critica letteraria e della storia dell’arte.
Non è letteralmente traducibile in lingua italiana perché non esiste nel suo lessico una parola che le corrisponda appieno. Essa esprime un concetto di pura astrazione che può essere restrittivamente tradotto con “visione del mondo”, “immagine del mondo” o “concezione del mondo” e può essere riferito a una persona, a un gruppo umano o a un popolo, come a un indirizzo culturale o filosofico o a un’istituzione ideologica in generale e religiosa in particolare.
La Weltanschauung tende a trovare una collocazione in un ordine generale dell’Universo specialmente in senso filosofico, ma il concetto è stato utilizzato anche in riferimento a elementi di specie, geografici, linguistici e razziali: pertanto, si tratta di un concetto che trascende il singolo e attinge nel collettivo condiviso, e l’uso di questo termine nel linguaggio italiano al posto di “visione del mondo” ha il significato di estendere il concetto a una dimensione sovrapersonale di un determinato punto di vista.
L’ontologia, una delle branche fondamentali della filosofia, è lo studio dell’essere in quanto tale, nonché delle sue categorie fondamentali.
Il termine deriva dal greco ὄντος, òntos (genitivo singolare del participio presente ὤν del verbo εἶναι, èinai, «essere») e da λόγος, lògos («discorso»),[1] e quindi letteralmente significa «discorso sull’essere», ma può anche derivare direttamente da τά ὄντα, ovvero “gli enti”, variamente interpretabili in base alle diverse posizioni filosofiche.[2]
“Un altro mondo” è un film documentario che vuole raccontare la nostra vera forza e chi siamo realmente, sfidando la visione moderna del mondo e riscoprendo i sistemi di valori delle società antiche, come quella dei nativi americani. Si tratta di un viaggio che mette in luce come la fisica quantistica stia riscoprendo le conoscenze degli antichi popoli tribali, di come loro interpretavano la connessione tra l’uomo e l’universo. Il film dimostra anche scientificamente come siamo tutti collegati, concetto meglio espresso nel saluto Maya In Lak’ech, che significa “Io sono un altro te stesso” e dimostra anche quanto sia innaturale il senso di separazione che caratterizza gran parte del pensiero moderno.
L’uomo sempre di più sta prendendo coscienza del suo posto nell’universo e della sua capacità, sia come singolo che come collettività, di creare la propria realtà. Siamo convinti che questa presa di coscienza raccontata nel documentario aprirà le porte a un inedito modo di interpretare la realtà e stimolerà un nuovo spirito critico sul presente, generando un migliore e più luminoso domani per le generazioni presenti e future.